Artrite reumatoide e invalidità
Quando spetta e come fare domanda
Se ti stai chiedendo quando nel caso di artrite reumatoide l’invalidità viene attribuita, sei nel posto giusto.
Nell’articolo ti spieghiamo quando spetta, come fare domanda e come ti aiutiamo se ti hanno negato i benefici assistenziali ed economici previsti dalla legge.
Cos’è l’artrite reumatoide invalidità e cosa spetta
L’artrite reumatoide è una condizione infiammatoria autoimmune persistente che può coinvolgere una o più articolazioni.
Tipicamente, si manifesta con gonfiore, febbre, dolore e limitazione della mobilità articolare.
Questa malattia ha un impatto significativo sulla vita dei pazienti e può portare a delle disabilità.
Per tale motivo, è considerata una patologia invalidante e può essere associata a percentuali di invalidità civile che vanno dal 33% nei casi meno gravi fino al 100% in quelli più severi.
Per coloro che sono classificati come totalmente invalidi, è previsto un assegno di invalidità e di accompagnamento, se a causa dell’artrite il paziente non può svolgere da solo alcuna attività quotidiana.
Come richiedere l’invalidità per artrite reumatoide
Anche coloro che sono affetti da artrite, per richiedere l’invalidità ed ottenere tutti gli altri benefici economici ed assistenziali previsti dalla legge, devono presentare domanda online all’INPS.
La procedura inizia con la richiesta del certificato del medico di famiglia a cui seguirà la successiva valutazione emessa dalla Commissione medica.
La domanda dovrà ovviamente essere presentata con una documentazione completa, comprensiva di tutti gli esami comprovanti la patologia.
Il riconoscimento dell’invalidità per artrite reumatoide avviene solo se la capacità lavorativa si riduce di almeno il 33%.
E se la richiesta viene respinta dall’INPS, è importante sapere che è possibile presentare un ricorso per l’invalidità, che consentirà di contestare il rigetto della domanda.
E noi siamo qui per aiutarti in questo iter burocratico!
Come ti aiutiamo ad ottenere l’invalidità per artrite reumatoide
Siamo consumatori come te, pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti negati.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per aiutarti ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità per artrite reumatoide.
Procedi a tesserarti (scegliendo la formula più adeguata alle tue esigenze) e a segnalarci il tuo problema, compilando il form sottostante
Sarai ricontattato da un nostro avvocato specializzato in materia che si occuperà del tuo caso, valutando i documenti in tuo possesso.
Riceverai ogni consiglio utile per il raggiungimento dell’obiettivo e sarai aggiornato costantemente sull’avanzamento della pratica.
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Cosa dicono di noi
Artrite reumatoide punteggio invalidità
Le tabelle dell’INPS classificano l’artrite reumatoide in quattro livelli di gravità, variando dall’affetto più lieve, con un riconoscimento del 20% di invalidità civile, al più grave, che garantisce il 100% di invalidità civile:
- artrite reumatoide: grado fisso del 20%
- artrite reumatoide: tra il 21% e il 50%
- artrite reumatoide: tra il 51% e l’80%
- artrite reumatoide: tra l’81% e il 100%
Artrite reumatoide pensione e altri benefici
Ecco i livelli di invalidità civile per artrite reumatoide e le relative agevolazioni:
- fino al 33%: nessuna agevolazione è prevista
- dal 34%: si ha diritto ad ausili e protesi legati alla malattia invalidante
- 46%: si può essere iscritti negli elenchi provinciali per opportunità lavorative mirate
- dal 51%: è possibile ottenere un congedo straordinario di massimo 30 giorni all’anno, previa autorizzazione medica
- dal 67%: si beneficia dell’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per prestazioni specialistiche e diagnostiche, oltre a agevolazioni per l’alloggio e il costo del telefono in base al reddito
- 74%: si può ricevere un assegno mensile, previa verifica dei requisiti di reddito personali
- dal 75%: viene riconosciuta l’attribuzione di due mesi di contributi figurativi per ogni anno lavorativo svolto dopo il riconoscimento dell’invalidità
- al 100%: si ha diritto alla pensione di inabilità e all’assegno di accompagnamento se il paziente non è più in grado di camminare o di svolgere autonomamente le attività quotidiane.
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