Le infezioni nosocomiali
Quali sono e come ottenere il risarcimento
Le infezioni nosocomiali o ospedaliere costituiscono una delle complicazioni più diffuse nell’assistenza sanitaria. Con il nascere di altri luoghi di cura il concetto è stato modificato.
Oggi, infatti, si parla più comunemente di infezioni correlate all’assistenza sanitaria (Ica).
In questo articolo ti spieghiamo quali sono e come ottenere risarcimento per i danni subiti.
Un nostro avvocato esperto in materia si occuperà personalmente del tuo caso.
INDICE
- 1 Cosa sono le infezioni nosocomiali
- 2 Le cause delle infezioni ospedaliere
- 3 I fattori di rischio delle infezioni nosocomiali
- 4 Il risarcimento per le infezioni nosocomiali
- 5 Risarcimento danni da infezione ospedaliere in sala operatoria e post-operatoria
- 6 Risarcimento danni da sepsi causato da infezione ospedaliera
- 7 L’onere della prova nelle infezioni nosocomiali
Cosa sono le infezioni nosocomiali
Le infezioni nosocomiali sono quelle che sorgono durante il ricovero e che non erano presenti al momento dell’ingresso presso la struttura sanitaria.
L’ospedale, infatti, è un luogo dove si concentrano innumerevoli microbi resistenti agli antibiotici, che rendono più complessa la guarigione.
Può anche accedere che le infezioni si manifestino dopo la dimissione, rendendo più gravi i danni alla salute, e cioè possono presentarsi:
- 48 ore dopo il ricovero in ospedale
- fino a 3 giorni dopo la dimissione
- fino a 30 gironi dopo un’operazione
- in ambienti sanitari (cliniche di lungo degenza, RSA ecc) dove il paziente viene ricoverato per motivi diversi dalla causa infettiva.
Le cause delle infezioni ospedaliere
Le infezioni nosocomiali più frequenti possono essere causate da svariati fattori quali:
- interventi chirurgici complessi
- uso prolungato di dispositivi medici invasivi
- indebolimento del sistema di difesa dell’organismo
- presenza di gravi malattie di base
- eccessivo utilizzo di antibiotici
- scarsa applicazione di misure di igiene ambientale
- scarsa prevenzione e controllo delle infezioni.
Se hai preso un’infezione ospedaliera, sappi che hai diritto al risarcimento dei danni da malasanità.
Noi possiamo aiutarti ad ottenerlo, grazie al supporto di un nostro avvocato specializzato in materia.
Attenzione
Le infezioni ospedaliere più pericolose sono quelle che resistono alla classe di antibiotici chiamata carbapenemi, presente in batteri Gram-negativi quali:
- klebsiella pneumoniae
- pseudomonas aeruginosa
- cinetobacter spp
- polmonite nosocomiale.
Tali microrganismi sono responsabili di gravi infezioni ed hanno la capacità di diffondersi molto rapidamente.
Se ne sei stato vittima, ottieni il risarcimento che ti spetta!
I fattori di rischio delle infezioni nosocomiali
Le persone che rischiano di contrarre un’infezione ospedaliera sono:
- i soggetti ricoverati in ospedale o in strutture sanitarie
- il personale medico e paramedico.
I fattori che incidono sulle possibilità di contrarre un’infezione sono:
- età (soprattutto neonati e anziani)
- la presenza di altre infezioni o gravi malattie concomitanti che abbassano le difese immunitarie (tumori, immunodeficienze, diabete, anemie, cardiopatie, insufficienza renale e trapianti d’organo)
- esposizione a particolari tecniche assistenziali invasive (cateterismo, endoscopie, interventi chirurgici)
- malnutrizione
- traumi
- alterazioni dello stato di coscienza.
Sapevi che…
Secondo uno studio del 2011 le infezioni nosocomiali più frequenti sono:
- infezioni respiratorie come polmoniti
- infezioni urinarie
- infezioni chirurgiche
- infezioni del sangue (batteriemie o sepsi).
Se hai contratto una di queste infezioni, ti aiutiamo noi ad ottenere il risarcimento per i danni subiti.
Il risarcimento per le infezioni nosocomiali
Le procedure risarcitorie dei danni per infezione ospedaliera possono risultare complesse.
Ma con l’assistenza di un nostro avvocato, professionista nel settore, potrai ottenere quanto ti spetta!
La struttura sanitaria, se non dimostra di aver agito nel pieno rispetto delle regole di diligenza e prudenza qualificata e proporzionata alla natura della prestazione, deve risarcirti i danni subiti.
Nello specifico, l’ente sanitario ha l’onere di documentare di aver posto in essere e rispettato le più idonee ed efficaci misure, attinenti specificamente a:
- l’attuazione di protocolli relativi a disinfezione, disinfestazione, sterilizzazione di ambienti e materiali
- le modalità di lavaggio delle mani da parte del personale
- l’uso dei dispositivi di protezione individuale
- le modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria
- lo smaltimento dei rifiuti solidi
- la qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento
- la modalità di preparazione, conservazione ed uso dei disinfettanti
- l’organizzazione del servizio mensa e degli strumenti di distribuzione di cibi e bevande
- lo smaltimento dei liquami e alla pulizia di padelle e simili
- all’istituzione di un sistema di sorveglianza e notifica
- l’istituzione del Comitato Infezioni Ospedaliere ed alla relativa attività
- criteri costruttivi strutturali atti a evitare le infezioni
- al controllo e alla limitazione dell’accesso dei visitatori
- al controllo dello stato di salute dei dipendenti e degli operatori
- l’adeguatezza del rapporto tra degenti e personale sanitario
- la pianificazione ed attuazione di continui controlli sulle attività di cui sopra.
Come si evince, l’onore della prova del sanitario è molto complesso e dunque la possibilità di ottenere il risarcimento danni per la vittima di malasanità è molto alta.
Inoltre, con l’assistenza dei nostri avvocati professionisti nel settore, sarà più semplice avviare la procedura e farti ottenere quanto ti spetta.
Lo sapevi che…
La legge 210/1992 prevede che le persone che abbiano subito danni irreversibili a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni di sangue o somministrazioni di emoderivati possano ottenere un indennizzo da parte dello Stato. Si tratta di una forma di sostegno economico concessa per motivi di solidarietà sociale, che non può essere considerata un vero e proprio risarcimento del danno. L’importo dell’assegno bimestrale vitalizio varia in base alla gravità delle conseguenze derivate dall’infezione.
Risarcimento danni da infezione ospedaliere in sala operatoria e post-operatoria
In precedenza, abbiamo affermato che le infezioni ospedaliere del sito chirurgico possono presentarsi sia durante che dopo il ricovero e rappresentano una delle patologie più frequenti contratte in ambito ospedaliero, subito dopo le infezioni delle vie respiratorie e prima di quelle alle vie urinarie.
La scarsa igiene della struttura, dei medici e degli strumenti utilizzati, può essere una delle cause principali di questo tipo di infezioni.
Un altro errore medico che può portare a conseguenze gravi è la mancata o errata diagnosi da parte del personale medico.
Se il trattamento viene effettuato in ritardo, può non risultare efficace, con conseguenze negative per il paziente, che potrebbero essere valutate caso per caso attraverso un’accurata analisi medico-legale.
In tutti questi casi hai diritto ad ottenere il risarcimento per i danni subiti, e noi siamo qui per aiutarti, garantendoti l’assistenza di avvocati specializzati nel settore.
Risarcimento danni da sepsi causato da infezione ospedaliera
Le infezioni nosocomiali o ospedaliere, se non trattate, possono portare alla sepsi o setticemia, una grave complicazione di un’infezione batterica.
Si tratta di una condizione in cui i batteri patogeni si diffondono nel flusso sanguigno e causano una risposta infiammatoria abnorme dell’organismo con disfunzione d’organo e rischio di morte. Se non si interviene tempestivamente con una terapia adeguata, il paziente può riportare gravi danni.
In questi casi, affrettati a richiedere una nostra consulenza specialistica e ottieni con il nostro aiuto la pronuncia di responsabilità sanitaria e il risarcimento per i danni subiti.
L’onere della prova nelle infezioni nosocomiali
Con la sentenza n°6386/2023, la Corte di Cassazione si è soffermata nuovamente sul tema delle infezioni ospedaliere, con riferimento specifico all’onere probatorio in materia di responsabilità sanitaria.
Essa dispone che il paziente deve provare:
- il nesso di causalità fra l’aggravamento della situazione patologica e la condotta del sanitario.
Mentre la struttura sanitaria deve provare:
- di aver adottato tutte le cautele prescritte dalle vigenti normative (criterio clinico)
- di aver applicato i protocolli di prevenzione delle infezioni nel caso specifico (criterio della probabilità prevalente).
Sei vuoi approfondire l’argomento, continua a leggere la nostra sezione “Per saperne di più”.
– Consigli per prevenire le infezioni ospedaliere
Le principali vie di trasmissione delle infezioni nosocomiali (Ica) sono:
- contatto diretto tra persone o tramite la via aerea
- contatto con gli operatori sanitari, soprattutto attraverso le mani se non lavate o disinfettate
- contatto indiretto con oggetti contaminati.
Ti consigliamo di lavarti sempre le mani prima e dopo l’assistenza di una persona.
Questo vale sia per il personale sanitario che per i pazienti.
Come ti aiutiamo con le infezioni nosocomiali
Come ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento danni da infezioni nosocomiali
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre 10 anni forniamo assistenza e tutela online (ciò significa che non avrai bisogno di fare file e perdere tempo con la burocrazia).
Riceviamo moltissime segnalazioni da utenti che hanno subito i danni della cattiva sanità e dell’imprudenza medica.
I nostri avvocati vantano una grande esperienza nel campo della malasanità, e ti faranno ottenere il risarcimento che ti spetta. Inviaci la documentazione in tuo possesso e la valuteremo immediatamente.
Cosa faremo per te
Cosa dicono di noi
Cassazione 2023 e responsabilità per infezioni ospedaliere
La recente sentenza n°6386/2023 della Cassazione, ha introdotto importanti novità sul tema delle prove per infezioni ospedaliere.
Il caso riguardava una donna obesa e con problemi cardiaci, ricoverata presso una struttura ospedaliera per un intervento chirurgico ad un occhio. Durante il periodo di preparazione all’operazione la paziente cadeva riportando contusioni sparse, dolori e febbri (indici infiammatori). Nonostante ciò, veniva operata e dimessa il giorno seguente.
A pochi giorni di distanza, la paziente presentava febbre e “persistenza dei dolori” per cui veniva nuovamente ricoverata. Veniva scoperta tardivamente la presenza di un infezione da stafilococco aureo dell’ematoma riportato e per la quale la donna decedeva.
Su questa fattispecie i Giudici hanno specificato gli oneri probatori della struttura sanitaria.
È stato stilato un vero e proprio elenco, in base al quale il sanitario dovrà indicare:
- i protocolli usati relativi alla disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione di ambienti e materiali
- le modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria
- le forme di smaltimento dei rifiuti solidi e dei liquami
- le caratteristiche della mensa e degli strumenti di distribuzione di cibi e bevande
- le modalità di preparazione, conservazione ed uso dei disinfettanti
- la qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento
- l’attivazione di un sistema di sorveglianza e di notifica
- i criteri di controllo e di limitazione dell’accesso ai visitatori
- le procedure di controllo degli infortuni e delle malattie del personale e le profilassi vaccinali
- il rapporto numerico tra personale e degenti
- la sorveglianza basata sui dati microbiologici di laboratorio
- il report delle direzioni dei reparti
- l’orario dell’effettiva esecuzione delle attività di prevenzione del rischio.
La decisione della Suprema Corte sul tema delinea vere e proprie direttive tecniche per operatori del settore medico.
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