L’assegno di mantenimento del figlio
Come ti aiutiamo ad ottenerlo
Il genitore che è separato o divorziato è tenuto a fornire il mantenimento del figlio, al fine di assicurargli un tenore di vita decoroso.
Nell’articolo ti spieghiamo cosa fare per richiederlo e come possiamo aiutarti ad ottenerlo.
Ti informiamo sui tuoi diritti, senza menzogne né interessi occulti.
INDICE
A chi spetta pagare il mantenimento dei figli
L’obbligo di mantenimento dei figli sussiste per entrambi i genitori, anche nel caso in cui non siano coniugati, in base alla loro situazione finanziaria.
Per i figli che hanno raggiunto la maggiore età, il contributo finanziario sarà erogato direttamente al beneficiario qualora non sia economicamente autosufficiente o non conviva con nessuno dei genitori.
L’ art. 337 septies c. 2 c.c. sottolinea, inoltre, il dovere di fornire sostegno economico per i figli maggiorenni affetti da gravi disabilità.
Tuttavia, nel caso in cui il figlio percepisca una pensione di invalidità o un’indennità di accompagnamento, il genitore non è tenuto a versare il contributo finanziario quando l’importo ricevuto è sufficiente a coprire le sue necessità.
Come richiedere l’assegno di mantenimento del figlio
L’assegno di mantenimento per i figli rappresenta un contributo finanziario stabilito dal tribunale durante il processo di separazione (consensuale o giudiziale) o di divorzio.
Qualora il genitore tenuto al pagamento non adempia a tale obbligo, è possibile ottenere il suo versamento attraverso diverse modalità, tra cui:
- inviando una lettera di messa in mora
- notificando un atto di precetto a cui segue il pignoramento dei beni
- avviando un sequestro di beni dell’obbligato inadempiente
- richiedendo al giudice un provvedimento con cui disporre che il datore di lavoro dell’obbligato verserà una quota dello stipendio direttamente al beneficiario dell’assegno.
Come ti aiutiamo ad ottenere il mantenimento dei figli
Se il tuo ex coniuge obbligato non versa l’assegno di mantenimento per i figli abbiamo diversi strumenti per tutelare i tuoi diritti.
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti. Siamo in grado di ascoltarti e di capire a fondo il tuo bisogno di giustizia.
I nostri avvocati godono di una spiccata competenza nel settore e ti faranno ottenere ciò che ti spetta!
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Cosa dicono di noi
A cosa serve l’assegno di mantenimento del figlio
La finalità del contributo di mantenimento è quella di assicurare protezione ai figli e per questo motivo l’assegno presenta le seguenti caratteristiche:
- indisponibile, poiché non è possibile rinunciarvi
- impignorabile, in quanto l’importo non può essere oggetto di pignoramento da parte di eventuali creditori
- non compensabile, il che significa che se il coniuge che effettua il pagamento dell’assegno ha un credito nei confronti dell’altro coniuge, non può omettere di versare il contributo invocando la compensazione tra il suo credito e il debito
- irripetibile, pertanto la somma versata a titolo di mantenimento non può essere richiesta indietro in seguito.
Quali spese sono ricomprese nel mantenimento figli
L’obbligo di mantenimento è disposto nell’ art. 30 della Costituzione e nell’art. 315 bis del Codice civile, secondo cui il figlio ha diritto ad “essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni”
Nell’assegno sono ricompresi costi di:
- vitto e abbigliamento
- contributo per spese dell’abitazione
- spese per materiale scolastico di cancelleria e mensa
- medicinali
- spese di trasporto urbano e carburante
- ricarica cellulare
- uscite didattiche con la scuola
- doposcuola e baby sitter
- trattamenti estetici.
Sono invece escluse le spese straordinarie che sono variabili (ad esempio, il giudice può stabilire che tali costi siano divisi a metà tra i 2 genitori).
Si può rinunciare o revocare il mantenimento dei figli?
Il genitore beneficiario dell’assegno non ha la facoltà di rinunciarvi, poiché costituisce un sostegno finanziario diretto volto a garantire il benessere della prole.
Anche il figlio, se maggiorenne, non può rifiutare l’assegno, poiché si tratta di un diritto inalienabile, e spetta al giudice decidere se revocarlo o meno, come stabilito nella sentenza della Corte di Cassazione 32529/2018.
Dall’altro lato, il genitore tenuto all’obbligo di mantenimento può avanzare una richiesta di revoca solo nel caso in cui il figlio svolga un’attività lavorativa stabile e continuativa.
Un’ordinanza del Tribunale di Milano del 29 marzo 2016 ha ulteriormente precisato che una volta raggiunta l’età di 34 anni, il figlio non avrà più diritto al mantenimento.
Come si calcola l’assegno di mantenimento dei figli
L’art. 337 ter c.c. stabilisce che ciascun genitore deve provvedere al mantenimento dei figli
in misura proporzionale al proprio reddito.
Il giudice, nel fissare l’importo del mantenimento dovrà tenere conto di:
- esigenze del figlio
- tenore di vita durante la convivenza con entrambi i genitori
- tempi di permanenza presso ciascun genitore
- risorse patrimoniali di entrambi i genitori
- contributo economico e assistenza familiare disposta da ciascun genitore.
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