Come si contrae lo stafilococco in ospedale
Quando spetta il risarcimento e come ottenerlo
L’infezione da stafilococco in ospedale è una delle più comuni e purtroppo più pericolose che si possano contrarre, soprattutto per pazienti particolarmente fragili.
Nell’articolo ti spieghiamo cos’è e quando questa infezione si contrae, quando spetta il risarcimento e come ti aiutiamo ad ottenerlo.
INDICE
Stafilococco in ospedale, cos’è e quando si contrae
I batteri da stafilococchi in ospedale sono microorganismi abbastanza diffusi, che di solito si riscontrano sulla superficie cutanea, all’interno del naso, nella gola e nel tratto intestinale delle persone, senza causare alcun disturbo.
Tuttavia, in circostanze specifiche, possono penetrare nell’organismo e dar luogo alla cosiddetta infezione nosocomiale da staphylococcus aureus, sia lieve che grave.
Le infezioni ospedaliere stafilococciche tendono a svilupparsi soprattutto in situazioni di scarsa igiene o in presenza di elementi estranei, come protesi difettose, cateteri e dispositivi medici vari.
Come chiedere il risarcimento danni da stafilococco in ospedale
Nel caso di stafilococco aureo infezione ospedaliera, sia i professionisti medici che la struttura sanitaria possono essere ritenuti responsabili per malasanità.
Prima di intraprendere un’azione legale, pero, la legge richiede che si proceda obbligatoriamente a un tentativo di conciliazione. Questo può avvenire attraverso due diverse modalità:
- presso un ente di mediazione
- attraverso un processo di accertamento tecnico preventivo, che comporta una perizia medico-legale elaborata da un consulente tecnico d’ufficio (CTU) designato dal tribunale.
Il CTU, dopo aver presentato la propria valutazione, esamina se sussistono le condizioni per giungere a un accordo tra le parti coinvolte.
Qualora il tentativo di conciliazione non conduca a una soluzione soddisfacente, sarà possibile procedere con un’azione legale volta a ottenere un risarcimento per i danni subiti.
Come ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento da stafilococco in ospedale
Se hai contratto un infezione da stafilococco in ospedale e vuoi richiedere un risarcimento, ti aiutiamo noi.
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre 10 anni forniamo assistenza e tutela online (ciò significa che non avrai bisogno di fare file e perdere tempo con la burocrazia).
I nostri avvocati godono di una spiccata competenza nel settore della malasanità e ti aiuteranno ad ottenere quanto ti spetta, tentando un primo iter conciliativo e solo in caso di esito negativo, agendo in giudizio.
Non ti rimane che compilare il form sottostante…
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Cosa dicono di noi
Come funziona la responsabilità medica per stafilococco in ospedale
La responsabilità medico sanitaria si presenta in modi diversi a seconda del soggetto coinvolto:
- la responsabilità della struttura ospedaliera ha natura contrattuale (art. 1218 c.c.), il che significa che il diritto al risarcimento scade dopo 10 anni.
La vittima (o i suoi eredi in caso di decesso) deve solo dimostrare il danno subito, mentre spetta all’azienda dimostrare la propria assenza da colpa
- la responsabilità del medico singolo assume un carattere extracontrattuale e il diritto al risarcimento scade dopo 5 anni.
La vittima deve dimostrare non solo il danno subito ma anche la negligenza del medico.
Come dimostrare di aver preso lo stafilococco in ospedale
Per provare che l’infezione da stafilococco è stata contratta in ospedale, è possibile utilizzare qualsiasi mezzo.
L’approccio ideale sarebbe dimostrare che, prima dell’ammissione in ospedale, il paziente non era affetto da questa specifica patologia e che l’ospedalizzazione era necessaria per altri motivi.
Un esempio concreto potrebbe includere:
- la presentazione della documentazione medica che certifica lo stato di salute del paziente prima dell’ospedalizzazione
- richiedere all’ospedale di mostrare l’intera cartella clinica
- ottenere testimonianze da medici e infermieri che hanno assistito al caso di possibile negligenza medica.
Inoltre, il ruolo chiave è svolto dalla perizia del medico-legale nominato dal tribunale, noto come consulente tecnico d’ufficio (CTU).
Questo esperto, dopo aver esaminato i documenti e, se necessario, il paziente stesso, sarà in grado di ricostruire accuratamente gli eventi e fornire una valutazione professionale.
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