L’affidamento condiviso è un tema di grande rilevanza nel contesto delle dinamiche familiari e dei rapporti genitoriali. Questo tipo di affidamento, previsto dal sistema giuridico, implica la condivisione delle responsabilità genitoriali.

Nell’articolo ti spieghiamo quali sono le caratteristiche dell’istituto, i diritti e gli obblighi di visita dei genitori e come ti tuteliamo in caso di inadempienza di uno dei genitori nei confronti dei figli.

 

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INDICE

Cos’è l’affido condiviso

L’affidamento condiviso rappresenta la norma che regola la custodia dei figli dopo la fine di una relazione affettiva tra i genitori, dunque a seguito di divorzio o separazione (consensuale, giudiziale).

Attraverso il modello dell’affido condiviso, vengono garantiti diversi aspetti:

  • l’effettivo coinvolgimento di entrambi i genitori nell’esercizio della responsabilità genitoriale
  • la partecipazione di entrambi i genitori nella cura e nell’educazione dei figli
  • la necessità di prendere decisioni di grande importanza per i minori, come quelle riguardanti la scuola, la salute e le scelte educative, in accordo reciproco.

Per le questioni di routine e amministrative, il giudice può anche consentire ai genitori di prendere decisioni separatamente.

Nel caso invece in cui sorgano disaccordi su tali questioni, possiamo rivolgerci al giudice per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze familiare.

Un nostro avvocato esperto in materia potrà fornirti il supporto che cerchi.

 

La legge sull’affidamento condiviso

La legge n. 54 del 2006 ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano l’istituto dell’affidamento condiviso, con l’obiettivo di stabilire nuove norme per l’esercizio della responsabilità genitoriale, introducendo il principio della bigenitorialità.

In precedenza, l’affido condiviso era considerato un’opzione facoltativa e poco adottata in pratica, mentre ora è diventato la regola generale.

Per stabilire l’affido esclusivo invece è necessaria una motivazione specifica da inserire nella decisione del tribunale.

L’art. 337-ter c.c. impone al giudice di valutare prioritariamente la possibilità che i figli minori vengano affidati a entrambi i genitori, al fine di garantire il diritto dei bambini a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori.

Questo principio sottolinea l’importanza di favorire una presenza significativa e stabile di entrambi i genitori nella vita dei figli, promuovendo il loro benessere e il mantenimento di un legame affettivo sano.

Vuoi richiedere l’affido condiviso e cerchi un avvocato esperto in materia? Puoi affidarti a noi!

 

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Il collocamento del minore in caso di affido condiviso

L’affidamento condiviso, pur consentendo ai genitori di esercitare insieme la responsabilità genitoriale, solleva la questione della residenza dei minori.

Di solito, i figli vengono collocati fisicamente presso la madre, a cui viene spesso assegnata la casa familiare.

Questa preferenza deriva dalla concezione tradizionale del suo ruolo come centrale e più adatto all’educazione dei figli.

Tuttavia, a differenza del passato, con l’affidamento condiviso si mira a garantire il diritto dei figli a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori.

Pertanto, quando il giudice decide sulla residenza dei minori, stabilisce anche tempi e modalità per consentire la presenza dei figli presso il genitore non collocatario e il diritto di visita.

In questo modo si cerca di favorire un coinvolgimento significativo di entrambi i genitori nella vita dei figli, al fine di preservare il loro benessere e la continuità delle relazioni familiari.

 

Ricorda

Qualunque sia stata la forma delle decisioni sull’affidamento dei figli, puoi sempre richiedere la revisione delle disposizioni nel caso in cui si modifichino le situazioni che le hanno determinate.

Ti aiutiamo noi a richiederla.

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Affido condiviso e violazione del diritto di visita

Vedere il proprio figlio non è soltanto un diritto, ma rappresenta anche un dovere che spetta al genitore.

Pertanto, se uno dei genitori si rifiuta senza giustificazioni di incontrare il proprio figlio, si espone addirittura al rischio di finire in prigione per un periodo massimo di un anno o di essere multato fino a 1.032 euro, in quanto viola l’obbligo di fornire assistenza alla famiglia.

L’obbligo di assistenza familiare, quindi, non si limita solamente a un impegno finanziario per contribuire al mantenimento dei figli, ma comprende anche il dovere di stabilire una presenza regolare nella loro vita.

È importante sottolineare che la violazione dell’obbligo di vedere i figli può comportare altre conseguenze, come ad esempio l’affidamento esclusivo o, nei casi più gravi, super esclusiva della custodia al genitore opposto, o addirittura una richiesta di risarcimento danni.

Se il tuo ex coniuge non adempie all’obbligo di visita puoi ottenere giustizia e noi siamo qui per aiutarti!

 

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Si può impedire il diritto di visita in caso di affido condiviso?

Come precedentemente menzionato, nel caso di affidamento condiviso, i genitori hanno l’obbligo di stabilire un contatto frequente con i figli, esercitando il suo diritto/dovere di visita.

Se non lo fa, si espone al rischio di gravi sanzioni, compresa la possibilità di finire in carcere. Allo stesso modo, la madre non può privare l’ex coniuge di vedere i figli, sia per desiderio di vendetta che per altre ragioni più o meno valide.

La madre che impedisce all’altro genitore di vedere il figlio potrebbe ricevere un’ammonizione da parte del giudice nei casi meno gravi o essere condannata a risarcire il danno subito dal padre.

Nei casi più gravi, potrebbe essere inflitta una multa che va da un minimo di 75€ a un massimo di 5.000 euro, che può essere applicata insieme ad altre sanzioni.

Infine, la madre che impedisce all’ex coniuge di vedere il figlio potrebbe persino perdere la custodia del bambino.

Ottieni giustizia se ti viene vietato ingiustamente di vedere tuo figlio!

 

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