Cos’è l’affidamento condiviso
Come ti aiutiamo a richiederlo
L’affidamento condiviso regola la custodia dei figli e la responsabilità dei genitori.
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre dieci anni aiutiamo chi si rivolge a noi.
Contattaci e ti aiuteremo a risolvere ogni tua questione familiare!
Cos’è l’affido condiviso
L’affidamento condiviso è uno strumento attraverso il quale vengono definiti i rapporti tra genitori e figli, a seguito della cessazione del matrimonio.
Con esso vengono garantiti diversi aspetti, tra cui:
- l’effettivo coinvolgimento di entrambi i genitori nell’esercizio della responsabilità genitoriale, nella cura e nell’educazione dei figli
- la necessità di prendere decisioni di grande importanza per i minori, come scuola e salute.
Come trovare un accordo per l’affido condiviso
La via più efficace per concludere un matrimonio è attraverso un accordo di separazione consensuale seguito da un divorzio breve.
Questa procedura consente agli ex coniugi di regolare in modo concorde questioni cruciali come l’assegnazione della casa coniugale, il mantenimento e l’affidamento condiviso.
Tuttavia, se c’è disaccordo, è possibile rivolgersi al Tribunale.
Per questo noi siamo qui pronti ad assisterti e a trovare la soluzione più adatta al tuo caso.
Come ti aiutiamo con l’affidamento condiviso
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per aiutarti ad ottenere l’affidamento condiviso, attraverso un accordo che possa garantire la tutela primaria dei tuoi figli.
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e che lavoreranno per te.
Se invece vuoi ulteriori notizie inerenti l’argomento, vai in basso nella sezione per saperne di più.
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Cosa dicono di noi
La legge sull’affidamento condiviso
La legge n. 54 del 2006 ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano l’istituto dell’affidamento condiviso, con l’obiettivo di stabilire nuove norme per l’esercizio della responsabilità genitoriale, introducendo il principio della bigenitorialità.
L’art. 337-ter c.c. impone al giudice di valutare prioritariamente la possibilità che i figli minori vengano affidati a entrambi i genitori, al fine di garantire il diritto dei bambini a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori.
Il collocamento del minore in caso di affido condiviso
Con l’affidamento condiviso i figli vengono collocati presso la madre, a cui di solito viene assegnata la casa familiare.
Questa preferenza deriva dalla concezione tradizionale del suo ruolo come centrale e più adatto all’educazione dei figli.
Tuttavia, deve essere garantito il diritto dei figli a mantenere un rapporto con entrambi i genitori.
Pertanto, quando il giudice decide sulla residenza dei minori, stabilisce anche tempi e modalità per consentire la presenza dei figli presso il genitore non collocatario e il diritto di visita.
In questo modo si cerca di favorire un coinvolgimento significativo di entrambi i genitori.
Affido condiviso e diritto di visita
Vedere il proprio figlio non è soltanto un diritto, ma rappresenta anche un dovere del genitore.
Pertanto, se uno dei due si rifiuta senza giustificazioni, si espone al rischio di finire in prigione o di essere multato fino a 1.032 euro, in quanto viola l’obbligo di fornire assistenza alla famiglia.
Questo obbligo, quindi, non si limita a un impegno finanziario per il mantenimento dei figli, ma comprende anche il dovere di stabilire una presenza regolare nella loro vita.
La sua violazione può comportare anche altre conseguenze, come l’affidamento esclusivo, super esclusivo, o addirittura una richiesta di risarcimento danni.
Se il tuo ex coniuge non adempie all’obbligo di visita puoi ottenere giustizia e noi siamo qui per aiutarti!
Affido condiviso e assegni familiari
Quando viene disposto l’affidamento condiviso, entrambi i genitori hanno il diritto di chiedere gli assegni familiari.
Questo rende necessario un accordo tra di loro sull’argomento.
Tuttavia, se tale accordo non viene raggiunto, il genitore collocatario ha la precedenza nel diritto di richiedere gli assegni.
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