Grazie a un accordo a saldo e stralcio, e con soddisfazione per entrambi i soggetti, il debito si estingue a fronte del pagamento di un importo inferiore rispetto a quello dovuto.
Cos’è un accordo a saldo e stralcio
L’accordo a saldo e stralcio è una modalità di chiusura del debito, a seguito della sottoscrizione di un accordo transattivo con il creditore.
Debitore e creditore valutano insieme la reciproca convenienza a non prolungare una situazione negativa per entrambi e – attraverso una proposta a saldo e stralcio – raggiungono i seguenti obiettivi:
- il debitore – stretto fra mille difficoltà economiche – ha la possibilità di pagare la somma dovuta evitando che per effetto degli interessi la stessa continua ad aumentare;
- il creditore evita di dover affrontare – se non siano già in corso – eventuali controversie giudiziali che non sempre gli garantiscono di entrare in possesso della somma dovuta.
I benefici dell’accordo a saldo e stralcio
- permette di risparmiare mediamente il 50% della somma dovuta (fino a un massimo dell’85%);
- può essere avviato anche con procedure esecutive in corso;
- consente di ristrutturare i debiti nel modo corretto evitando di sprecare soldi in azioni che non risolvono il problema, ma che invece possono amplificarlo.
Saldo e stralcio: una sentenza importante
Chi ha contratto il prestito insieme ad altre persone, deve sapere che si avvantaggia dell’accordo a saldo e stralcio concluso da uno dei condebitori. È quanto ha stabilito recentemente la Corte di Cassazione con sentenza 22231/14, confermando un suo precedente orientamento.
Un esempio concreto di accordo a saldo e stralcio
Facciamo un esempio concreto: Mario, Giovanni e Antonio hanno contratto un mutuo per l’acquisto di una casa ma non sono più in grado di pagarlo. L’importo dovuto è pari 100.000,00 euro.
Invece di ricorrere a un procedimento esecutivo, che risulterebbe estremamente oneroso e impegnativo, la banca decide di accettare la transazione: l’accordo a saldo e stralcio proposto da Mario che offre 20.000,00 euro.
Alla domanda se a questo punto, come sarebbe intuitivo, Giovanni e Antonio rimangano debitori per la quota di 80.000,00 euro, la Corte ha risposto di no. Giovanni e Antonio rimangono debitori per la somma di 6.666, 66 euro, cioè per una cifra ridotta della quota ideale che avrebbe dovuto corrispondere Mario: 33.333,33 euro.
Quando il saldo e stralcio riguarda più soggetti
Il principio si applica naturalmente anche nel caso in cui la transazione riguardi più soggetti.
Se Mario e Giovanni transano per 45.000,00 euro, Antonio non sarà obbligato a pagare come responsabile in solido del debito 55.000,00 euro ma 33.333,33 euro, cioè la cifra risultante dalla sottrazione delle quote ideali che avrebbero dovuto versare Mario e Giovanni.
Nel caso in cui Mario, invece, paghi una somma corrispondente alla quota ideale, in questo caso 33,333,33 euro, o superiore, i condebitori rimarranno obbligati per il rimanente.
Novità e conclusioni
L’esempio riportato sopra rappresenta una novità molto importante nella fattispecie dell’accordo a saldo e stralcio, perché tutela i condebitori estranei alla transazione.
Difatti, questi ultimi vengono eesclusi da un aggravamento della posizione debitoria che – nel caso – realizzerebbe una vistosa disparità di trattamento fra i soggetti di una medesima obbligazione.
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